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Dicembre nei Borghi: le Feste del Fuoco, della Luce e della Devozione

In Italia, dicembre non è solo il mese del Natale commerciale. È il tempo in cui, nei borghi autentici, si rinnovano riti profondamente legati alla terra, alla luce e alla spiritualità popolare. È il mese delle feste del fuoco e della luce, che hanno origini antiche, spesso precristiane, e oggi convivono con le celebrazioni religiose.

Fiaccole, falò e fuochi rituali

In tanti piccoli centri dell’Umbria, della Toscana e della Basilicata, il periodo tra l’Immacolata e il Natale è segnato dall’accensione di grandi falò nelle piazze, nei campi, nei sagrati. È un fuoco che purifica, che riscalda, che tiene lontano l’inverno. In alcuni borghi toscani, si costruiscono torce di legno intrecciato alte metri, che vengono portate in processione fino a bruciare in riti collettivi accompagnati da canti popolari.

In Sardegna, si accendono “su fogu” davanti alle chiese per onorare i santi e scaldare simbolicamente le anime dei defunti. Al Sud, come in Puglia e Calabria, si tengono “fuochi dell’Immacolata” che coinvolgono intere comunità.

Riti religiosi e cibo condiviso

Accanto al fuoco, ci sono processioni, messe, fiaccolate notturne che mescolano sacro e profano. E sempre, alla fine, c’è il cibo: caldarroste, polenta, zuppe di ceci o di lenticchie, pane fatto a mano, vino nuovo. Ogni festa diventa così anche un’occasione di condivisione e comunità.

Chi partecipa a queste celebrazioni vive un’esperienza autentica, fuori dalle logiche del turismo di massa. Un’occasione per scoprire borghi vivi, tradizioni vere, e una spiritualità che si esprime attraverso gesti antichi.