La notte tra il 23 e il 24 giugno, in molte regioni italiane, si rinnova un appuntamento che ha radici antichissime: la notte di San Giovanni. È la notte delle erbe, dei falò, dei desideri e dei riti propiziatori. E in tanti paesi, diventa anche una notte di festa collettiva.
In Emilia-Romagna e nelle Marche si preparano ancora le tradizionali acque di San Giovanni, lasciando a macerare fiori ed erbe raccolte al tramonto, che si useranno per lavarsi la mattina seguente come gesto di buon augurio. In molte zone si accendono fuochi in piazza, si balla, si mangiano piatti tipici e si brindano le lunghe giornate estive.
In Piemonte, Toscana e Umbria, si organizzano piccole fiere contadine e mercatini dedicati alle piante officinali, mentre in Sardegna e Sicilia la notte è spesso legata a riti leggendari e superstizioni popolari. Tra le preparazioni tipiche troviamo i dolci alle erbe aromatiche, le minestre di campo e i liquori fatti in casa.
Le sagre che accompagnano questa data sono tra le più sentite: è un momento in cui la festa incontra il mistero, e la cucina diventa parte di un racconto antico. Parteciparvi è un modo per sentirsi parte di un tempo che non si è mai interrotto, dove ogni estate è ancora un po’ magica. E dove ogni piatto è, ancora una volta, un rito condiviso.