“Feria Grosa d’ Rigos” significa letteralmente “Fiera Grossa di Rigoso”, e il nome stesso racconta la sua importanza: un tempo, in queste terre montane dell’Appennino, le fiere erano eventi fondamentali. Rigoso, in particolare, con la sua posizione strategica al confine tra la provincia di Parma e la Lunigiana (e quindi tra Emilia-Romagna e Toscana), era un crocevia di scambi commerciali vitali, un momento di affari e socialità che scandiva la vita rurale. Le sue origini affondano persino nel XVII secolo, legandosi a pratiche votive post-peste. Oggi, la Feria Grosa ricrea quell’atmosfera vivace, trasformando il borgo in un mercato d’altri tempi dove si riscoprono antichi mestieri e sapori.
Il cuore pulsante della manifestazione sono i prodotti tipici, espressione di una tradizione contadina secolare. Protagonista indiscussa è la pecora Cornigliese, razza ovina autoctona celebre per la qualità della sua carne, simbolo di resilienza montanara.
La tavola della Valle del Cedra offre molto di più: formaggi di montagna dal sapore intenso, come il Parmigiano Reggiano d’alta quota o specialità locali meno note; salumi tipici artigianali, stagionati secondo antiche tecniche; prodotti del sottobosco come funghi, frutti di bosco ed erbe spontanee, trasformati in confetture e sughi; e miele di alta qualità. Non mancano i piatti della tradizione montanara, come polenta, zuppe e arrosti, che scaldano l’anima.
Ogni prodotto racconta la storia di Rigoso e la capacità delle sue genti di trarre ricchezza da un ambiente ostile. La Feria Grosa d’ Rigos è una celebrazione autentica della vita in montagna, delle sue radici e dei suoi inconfondibili sapori. Un’esperienza davvero da non perdere per chi ama le tradizioni genuine.