Gli Archi di Pasqua di San Biagio Platani rappresentano una delle manifestazioni più suggestive e spettacolari della Settimana Santa in Sicilia. Questa tradizione, nata nella seconda metà del Seicento, è il risultato dell’opera delle due storiche confraternite del paese: i “Madunnara”, con sede nella Chiesa Madre, e i “Signurara”, con sede nella Chiesa del Carmine. Il loro compito originario era quello di decorare l’area sacra dove, la mattina di Pasqua, avviene l’incontro tra la Madonna e il Cristo Risorto, un momento che simboleggia il trionfo della vita sulla morte.
L’elemento distintivo della festa sono i cosiddetti “archi di pane” che ogni anno trasformano il corso principale del paese in una maestosa cattedrale a cielo aperto. Archi, cupole, colonnati e decorazioni vengono realizzati con materiali naturali come canne, salice, ulivo, alloro, rosmarino e cereali, impreziositi da elementi simbolici quali pane, mandorle, datteri, spighe di grano e legumi. Tra le creazioni più iconiche ci sono le “nimpe”, lampadari artigianali decorati con intrecci di datteri, fiori e semi.
La costruzione degli Archi di Pasqua è frutto di un lungo lavoro che coinvolge l’intera comunità di San Biagio Platani. La competizione tra le due confraternite, pur animata da uno spirito di rivalità, è vissuta come un grande momento di condivisione e creatività collettiva. L’evento richiama ogni anno migliaia di visitatori, attratti dalla bellezza artistica degli allestimenti e dal forte valore simbolico della tradizione.