93° Festa dell’uva

La Festa dell’Uva di Riccia celebra la tradizione agricola e culturale del piccolo borgo molisano: questa manifestazione, unica nel suo genere nella regione, affonda le sue radici nei primi anni Trenta, quando il regime fascista promosse le “Feste dell’Uva” in tutta Italia. Tuttavia la vera trasformazione della festa avvenne alla fine degli anni ’60, grazie all’intervento del parroco Don Ciccio Viscione, che rese i carri allegorici i protagonisti indiscussi dell’evento. Il cuore pulsante della festa è infatti la sfilata dei carri allegorici, realizzati con grande maestria e dedizione: i carri, ben 19, sono adornati con chicchi d’uva sapientemente selezionati e incollati uno ad uno per creare meravigliose composizioni policrome. Questi carri non sono solo una celebrazione dell’uva, ma anche un omaggio alla vita contadina e al duro lavoro nei campi: su di essi uomini e donne in abiti tradizionali mettono in scena momenti di vita agricola, circondati da strumenti rurali ormai in disuso. L’atmosfera che si crea è un mix di allegria, profumi intensi di uva e vino, con musica e balli che coinvolgono i visitatori. Il carro dell’uva assume anche un ruolo centrale e simbolico; non solo è un’attrazione visiva, ma diventa un punto di riferimento da cui attingere i sapori di una volta: uva, vino, carne alla brace, cavatelli al sugo di salsiccia e altre prelibatezze locali sono distribuiti generosamente ai partecipanti. La tradizione vuole che ogni carro esibisca l’immagine della Madonna del Rosario, rafforzando il legame tra la festa religiosa e quella pagana. L’evento è arricchito da un programma di attività che include concerti, esibizioni di bande e gruppi folkloristici, degustazioni guidate, convegni, laboratori creativi per bambini e presentazioni di libri. Non mancano le opportunità per il divertimento di tutta la famiglia con trekking, musica dal vivo e il palio delle botti, una gara che aggiunge un pizzico di competizione alla manifestazione.