La fiera del cacio nacque ufficialmente per iniziativa del primo Presidente della Pro Loco, maestro elementare e personaggio di spicco della cittadina. Nelle prime manifestazioni si mirava a creare il movimento turistico che a Pienza non era ancora di massa come oggi: si prese a giocare al Cacio al Fuso fra i quartieri pientini e anche alla ‘Briscola Gigante’ in piazza, con carte giganti, usanza poi passata di moda. Inizialmente si faceva sfilare anche un corteo di bambini e adolescenti variamente vestiti da topini con forme di cartapesta sul tema della festa, accompagnati da veri e propri carri che sfilavano in corteo. Allora i caseifici non erano molti e si produceva ancora, in certi casi, il pecorino nei poderi. Nei decenni questa festa ha conosciuto una evoluzione che l’ha arricchita di eventi ed è divenuta un appuntamento, che si svolge tra la fine di agosto e i primi di settembre, sia per i pientini e per i rioni che l’organizzano con la Pro Loco, sia per i turisti che per i visitatori. Oggi sul territorio pientino sono una decina i caseifici che producono pecorino di alta qualità, celebre nel mondo. Del resto, già nella fine dell’Ottocento il Cacio di Pienza arrivò all’expò di Parigi e in America. Ancora oggi è così.
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62° Fiera del cacio
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